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La Camera delle Meraviglie rinasce al Castello della Monica di Teramo

Oggetti straordinari in mostra della collezione della Casa Museo Bagatti Valsecchi di Milano dal 21 gennaio al 7 maggio 2023

23 gennaio 2023

Unicum architettonico nell’Italia Centro meridionale per la sua specificità progettuale, il Castello Della Monica di Teramo è stato ideato e realizzato dall’artista Gennaro Della Monica, architetto, scultore e pittore, vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, che lo volle come sua dimora personale e sede del proprio studio. Collocata sul colle di San Venanzio, che sovrasta l’abitato cittadino, questa dimora d'artista, la cui costruzione iniziò nel 1889, segue la moda di fine secolo che si ricollega al gusto neogotico, caratterizzandosi per un ritorno allo stile medievale. Un progetto raro non tanto per i dettagli costruttivi architettonici e ornamentali, quanto per la realizzazione della piccola espansione urbanistica della città esistente, che l’artista cercò di rendere decadente, come corrosa dal passare degli anni.

Questa scelta stilistica di rievocare l'arte medievale si inserisce nel clima europeo del Gothic Revival, un intento, seppur indirizzato verso un differente periodo storico, che lega il pittore Della Monica ai due fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi. 

A partire dagli anni Ottanta del XIX secolo, infatti, i due baroni milanesi si dedicarono alla ristrutturazione della dimora di famiglia situata nel cuore di Milano, un palazzo collocato tra via Gesù e via Santo Spirito, oggi al centro del quadrilatero della moda, con l’intento di emulare una residenza ecclettica rinascimentale. Parallelamente i due fratelli iniziarono a collezionare dipinti e manufatti d’arte applicata quattro-cinquecenteschi con l’intento di allestirli nella loro casa così da creare una dimora ispirata alle abitazioni del Cinquecento lombardo.

Il servizio e le interviste esclusive a Teramo Città Capoluogo del Sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto, dell'Assessore alla Cultura Andrea Core e dei curatori della mostra Stefano Papetti e Antonio D'Amico. 

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