News

< Torna Indietro

TERAMO CITTA’ CAPOLUOGO

Ri-pensare e scrivere insieme il futuro di una comunità

26 maggio 2023

Fra i termini più utilizzati e al centro delle agende politiche nazionali e territoriali c’è sicuramente la parola #PNRR. Il Piano di Ripresa e Resilienza permette di attuare progetti di rigenerazione urbana con l’obiettivo di riqualificare economicamente, socialmente e territorialmente il territorio. Innovazione e futuro sono le parole chiave per ripensare la propria città, in maniera più sostenibile.

L'Abruzzo è stato attraversato negli ultimi anni da due forti terremoti. Il primo ha avuto il suo apice con la scossa registrata alle 3:32 del 6 aprile 2009, con epicentro nel comune dell’Aquila.

Il secondo ha visto l'alternarsi di diverse scosse tra l'estate 2016 e l'inizio del 2017, tutte con epicentro nelle aree interne appenniniche, in una vasta area che ricade anche nelle Marche, in Umbria e in Lazio, oltre che in Abruzzo nell’area teramana.

Questa sequenza sismica viene chiamata dall'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) "Amatrice-Norcia-Visso". Le scosse più devastanti si sono verificate il 24 agosto 2016, con epicentro nella valle del Tronto tra i territori comunali di Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno) e il 18 gennaio 2017 nell'alta valle dell'Aterno aquilano, tra i comuni di Montereale, Capitignano, Cagnano Amiterno e Campotosto. Lo sciame sismico del biennio 2016-17 ha coinvolto in Abruzzo circa 43mila famiglie, per un totale di circa 100mila residenti in 356 località diverse. Persone che hanno subito conseguenze gravi dal sisma, sotto vari punti di vista.

Accanto al dramma delle vittime, il sisma ha avuto un impatto anche sul tessuto sociale dei territori colpiti. In aree interne come queste, la posta in gioco è soprattutto quella di garantire la sopravvivenza delle comunità che lì vivono.

Il rischio spopolamento, già presente in territori isolati e periferici, diventa ancora più concreto dopo eventi di questo tipo. Nei comuni colpiti dalla sequenza del 2016-17, la popolazione è calata mediamente del 6,24% tra 2015 e 2021, una quota che sfiora il 10% in quelli del cratere seguito al sisma di agosto. Tendenze su cui è cruciale anche il ruolo del tessuto sociale, economico e culturale. Nei 23 comuni abruzzesi che hanno registrato danni strutturali, prima del sisma - in base ai dati del 2014 - operavano 7.362 imprese, per un totale di 22.254 addetti. Concentrate principalmente nel comune di Teramo.

Ai territori colpiti sia nel 2009 che nel 2016-2017 viene dedicata una parte del fondo complementare del Pnrr, ossia risorse nazionali aggiuntive a quelle europee. Le risorse del fondo complementare rappresentano una grande opportunità di rilancio, non solo per i territori sin qui trattati ma per tutte le aree terremotate del centro Italia. La maggior parte rientra nell'ambito della macro-misura “Rilancio economico e sociale” che punta a sostenere l'imprenditoria locale. La misura dedicata alle aree terremotate ha una struttura particolare. Si tratta infatti dell’unico caso tra gli investimenti di Pnrr e fondo complementare che prevede una suddivisione su 3 livelli. La "misura madre” si articola in due sottomisure: "Città e paesi sicuri, sostenibili e connessi" (dal valore complessivo di 1,08 miliardi di euro) e "Rilancio economico e sociale" (700 milioni).

Queste "sottomisure" si articolano ulteriormente in diverse voci.

La prima investe l'innovazione digitale, le comunità energetiche, il recupero e la rifunzionalizzazione di edifici pubblici, la produzione di energia/calore da fonti rinnovabili, la rigenerazione urbana e territoriale, le infrastrutture e la mobilità.

La seconda invece riguarda il sostegno agli investimenti, turismo, cultura, sport e inclusione, la valorizzazione ambientale,  l'economia circolare e il ciclo delle macerie e infine i centri di ricerca per l’innovazione.

Com'è evidente gli interventi non sono finalizzati solo alla ricostruzione degli edifici danneggiati e alla mitigazione del rischio sismico, ma puntano piuttosto ad un generale rilancio delle aree vessate.

Il PNRR SISMA e il FONDO COMPLEMENTARE hanno permesso di mettere a sistema per la Città di Teramo un insieme di risorse che contribuiranno a far rinascere alcuni luoghi simbolo della città e non solo.

 

Il PNRR SISMA in particolare non viene concentrato solo sull'area urbana dove c'è un intervento importante ma è vocato anche alla riqualificazione dei borghi storici della città dove non si è mai intervenuto in passato in maniera così incisiva. Frazioni che si trasformano in Borghi e che possono diventare risorse straordinarie per il turismo oltre che frenare lo spopolamento. 

Per aumentare questo processo di consapevolezza, Teramo Città Capoluogo si avvale di diverse piattaforme e produce eventi finalizzati(un sito Internet, pagine social ed eventi pubblici) in cui rendere visibili e concreti gli interventi in corso e da realizzare, con aggiornamenti in tempo reale sulla piattaforma www.teramocittàcapoluogo.it  che permette di informarsi sui progetti in corso, sui fondi stanziati e sugli obiettivi tracciati nei cosiddetti “luoghi del cambiamento”, spazi che stanno attraversando grazie al PNRR un processo di progettazione e rigenerazione urbana.

Questo progetto offre un modo per pensare e scrivere insieme il futuro di Teramo rendendo artefici del proprio futuro i cittadini. Teramo diventa Territorio Collettivo, un luogo che vede nella rigenerazione urbana la rinascita della comunità e del territorio comunale, l’attuazione di una pratica di resilienza comunitaria post sisma 2016 attraverso un programma poliennale di lavori pubblici frutto di una programmazione che investe ingenti risorse (i fondi complessivi ammontano a oltre 170 milioni di euro) e che mira alla valorizzazione dei borghi, al recupero di immobili scolastici dismessi per trasformarli in centri di aggregazione, al miglioramento della viabilità e dei servizi, alla rinascita di un antico centro storico come polo di aggregazione culturale e sociale.  

Un percorso che, grazie a una speciale azione programmatoria può contare su fondi comunali, regionali, finanziamenti ministeriali, fondi stanziati dalla struttura commissariale per la ricostruzione post sisma, mutuo del credito sportivo, Fondo complementare e PNRR “ordinario”.

Teramo sempre più città capoluogo, città forte, che si rigenera e diventa attrattiva per nuovi investimenti e nuove imprese e che grazie al portale TERAMO CITTA’ CAPOLUOGO,  dispone di un contenitore condiviso di idee, riflessioni e azioni di molti protagonisti istituzionali. Fra questi anche il mondo dell’Università, “Università che ha bisogno della città così come Teramo ha bisogno dell’Università”. Un progetto innovativo che ha dato vita ad un “contenitore di idee condivise” di “significati” che si va concretizzando passo dopo passo grazie alla collaborazione di tutte le istituzioni.

Fotogallery